domenica 14 febbraio 2010

Scatti di stipendio ai (soli) prof di Religione

Di Vincenzo Brancatisano

Bisognava prendersela con i Ladroni e invece molti si sono accaniti contro il Crocifisso. E mentre si perde tempo in chiacchiere con riforme istituzionali incomprensibili cui i cittadini non sono interessati in questo momento c’è chi riesce pure a fare affari in questo momento di crisi finanziaria. Mentre lo Stato fa presente ai sedicenti rappresentanti dei lavoratori della scuola che è disponibile a concedere venti euro al mese di aumento in occasione del rinnovo del contratto collettivo, e mentre i precari dello Stato piangono in attesa di licenziamento, arriva la manna per i precari di Religione, come si evince dal documento pubblicato in fondo a questa pagina. Nel frattempo, come se non bastasse, il Miur contesta i precari che chiedono per via giudiziaria il riconoscimento degli scatti di anzianità, nonostante la sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee e quella di alcuni Tribunali italiani che hanno già consentito a molti di ottenere la progressione di carriera. «Il rapporto che si instaura tra il docente supplente e l’amministrazione scolastica – scrive il Miur – ha caratteristiche del tutto peculiari, caratterizzato dalla necessità di garantire , attraverso la continuità didattica la costante erogazione del servizio scolastico ed educativo». E ancora: «Il rapporto di lavoro del personale scolastico supplente è regolamentato da distinti contratti di lavoro, che possono riferirsi anche a supplenze annuali o fino al termine delle lezioni, che, se anche conferite allo stesso docente nell’immediato anno scolastico successivo, non traggono origine dalla precedente nomina e non costituiscono una prosecuzione senza soluzione di continuità del rapporto di lavoro, ma traggono origine da diversi provvedimenti, determinati da distinte procedure di nomina discendenti da apposite graduatorie di aspiranti. E’ da ritenere quindi che le caratteristiche particolari del rapporto di lavoro del supplente con l’amministrazione scolastica giustificano la mancata previsione di una progressione di stipendio legata alla prestazione del servizio, caratterizzata dalla precarietà e discontinuità della prestazione stessa». Con le scuole che lasciano incustoditi i minorenni per mancanza di docenti sostituti nelle assenze dei colleghi e con i presidi che stanno ordinando di lavare i bagni un giorno sì e uno no per risparmiare, Tremonti concede ai docenti precari di Religione gli scatti negati ai precari della scuola voluta dalla Costituzione. Altro che Crocifisso. Dove sono i sindacati?

Una vita da supplente. Il nuovo libro di Vincenzo Brancatisano


15 FEBBRAIO 2010 Sfruttamento del lavoro precario nella scuola pubblica e riscossa dei supplenti. Una lunga e ormai inarrestabile serie di sentenze sta mettendo in ginocchio il Ministero dell’Istruzione, condannato a riconoscere gli scatti di anzianità ai precari. Ne dà notizia Vincenzo Brancatisano, in un’anticipazione del suo nuovo libro inchiesta “Una vita da supplente”, 352 pagine, pubblicato dalla casa editrice Nuovi Mondi, in libreria a marzo.

Una delle ultime sentenze ha riconosciuto ai precari della scuola che hanno fatto causa allo Stato cifre davvero ragguardevoli che superano le decine di migliaia di euro a testa a compensazione del mancato riconoscimento degli scatti di anzianità maturata negli anni di precariato. Gli scatti non sono previsti dal contratto collettivo del comparto scuola con grave violazione della parità di trattamento sul posto di lavoro. “Centinaia di migliaia di precari della scuola sono però ancora all’oscuro di questa opportunità – commenta Brancatisano – e il mio libro dimostra senza tema di smentita come di analoghe sentenze potrebbe giovarsi anche il popolo sterminato dei precari degli altri comparti che decidessero di agire in giudizio”.

Tanti lavoratori della scuola che hanno voluto abbandonare la tutela sindacale tradizionale, ritenuta ormai eccessivamente e inspiegabilmente remissiva e che si sono rivolti al proprio avvocato o ad altre nuove associazioni di autotutela, vedono così riconosciuta e pesantemente sanzionata la violazione del Principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, previsto dalla normativa in vigore.

“Il riconoscimento della carriera e dell’aumento stipendiale – commenta Brancatisano – fa a questo punto venir meno il movente che spinge il Ministero dell’Istruzione a mantenere nel precariato un esercito affollato di professori, abusati per anni e anche decenni da contrattazione a termine, titolari a un passo dalla pensione di uno stipendio di prima nomina (è il caso di un supplente di scuola media di 70 anni) e privati dello stipendio estivo”.

Non si tratta di lavoratori impiegati a tempo per esigenze transitorie ma di lavoratori assunti spesso sistematicamente su posti vacanti, tanto che nei prossimi giorni saranno puntualmente costretti dal Ministero a chiedere per iscritto di rivestire la qualifica di commissario agli esami di Stato di giugno. Altro che esigenze temporanee. “Senza i precari – precisa Brancatisano – la scuola chiuderebbe domattina. Infatti, proprio nei giorni degli scrutini del primo quadrimestre, ancora in corso, la mia inchiesta ha potuto verificare che buona parte delle classi italiane sono costituite per l’80-90 per cento da docenti precari”.

Le sentenze fanno giustizia della reiterazione dei contratti a termine nella scuola, benedetta dai sindacati della scuola, e screditano gli stessi sindacati poiché i pronunciamenti affermano (esplicitamente) il principio che il riconoscimento della carriera e il diritto agli scatti di anzianità spettano ai lavoratori precari anche se la legge e i contratti collettivi da loro voluti prevedono il contrario. E’ significativo che nei giorni scorsi un grande sindacato italiano (la Cisl-Scuola dell’Emilia Romagna) abbia spiegato all’autore dell’inchiesta, e davanti ai lavoratori in assemblea, che il diritto agli scatti ai precari è “un presunto diritto”. La Cisl ha incredibilmente giustificato e apprezzato un recente riconoscimento di analoghi scatti di carriera ai soli professori di Religione Cattolica, che dal mese di maggio avranno un cospicuo aumento stipendiale e gli arretrati, grazie a un provvedimento dell’ultim’ora del ministro dell’Economia Tremonti, che pure ha deciso i pesanti tagli che hanno steso la Scuola pubblica.